martedì 30 dicembre 2008

DISTACCO

Il mondo che ci circonda tende a far emergere il lato più basso e volgare di noi. Come sosteneva Ortega y Gasset già nel lontano 1930 “il fattore caratteristico del momento è che l’anima volgare, riconoscendosi volgare, ha l’audacia d’affermare il diritto alla volgarità e lo impone dovunque”. Parole di una sconcertante attualità. Invece di rinvigorire la nostra volontà, il nostro “sovrano interiore”, la realtà che ci circonda stimola in noi inutili bisogni, sciocchi capricci, avidità ed egoismi. Siamo sommersi da pubblicità martellanti che propongono modelli di vita malati.
L’uomo non ricerca più il proprio miglioramento morale e spirituale, ma è ossessionato dal benessere dal comfort e dalla propria posizione economica.
Noi proprio da questa situazione di decadenza, dal nostro rigetto dobbiamo trovare la forza di lavorare su noi stessi ed esercitare le nostre virtù, nel dono disinteressato, nel sacrificio silenzioso, nell’amore per il prossimo.
La prima libertà che dobbiamo raggiungere è la libertà dal nostro ego, e da tutti quei bisogni che questo sistema capitalista ci induce solo per alimentare il mercato. Si perché l’occidente ha adottato il denaro come dio e reso il profitto lo scopo ultimo della vita.
Quindi se siamo immersi in un mondo in cancrena e circondati da esempi negativi, il nostro compito è di ricollegarci spiritualmente a quella tradizione che unisce i nostri Avi, noi e i nostri Discendenti, aspettando l’ inesorabile fine del mondo moderno.Nell’ attesa che questo avvenga i nostri sforzi siano rivolti alla costruzione di una comunità alternativa, libera, organica, virile, sana e forte centrata su di un unico principio spirituale, pronta a riprendere in mano le redini della storia e di ricostruire una Civiltà.

PER UNA VISIONE COMUNITARIA

Il liberalesimo fonda il suo principio nell’individualismo: l’uomo è visto come un ente concepito in sé e per sè dotato di autosufficienza sociale ed esistenziale.
I rapporti che uniscono gli uomini in una società liberale sono quindi rapporti di interesse e la morale che li circonda è pura convenzione ed esteriore adesione ad uno schema di comportamento del tutto inautentico;
tutti devono essere politicamente corretti e “democratici” conformi a una morale buonista che cura più l’apparire che l’essere.
Ogni etica superiore che nelle società tradizionali regolava il comportamento individuale e comunitario, è stata spazzata via dall’avvento del liberalesimo. La società, non avendo punti di riferimento metafisici che la trascendono, è da allora intesa come un contratto di reciproche convenienze.
Solo da questo substrato culturale avrebbe potuto nascere il capitalismo.
Noi proponiamo una visone comunitaria e organica dell’esistenza.
Comunitaria perché l’uomo è naturalmente legato da vincoli indissolubili con la sua comunità di origine; legami prima di tutto di amore e di solidarietà; legami che nascono dall’appartenere a una stessa stirpe e ad una stessa comunità di destino, dall’amore per la propria Terra.
Comunitaria perché tutti devono concorrere secondo le proprie capacità, al bene comune e alla grandezza della Patria.
Ma una comunità non può che essere organica affinché garantisca l’unità degli intenti nella diversità dei ruoli. In questo modo la comunità diventa qualcosa di superiore che la semplice somma degli individui. Partendo da questi presupposti, il lavoro non viene più inteso solo come mezzo per guadagnarsi il pane quotidiano, ma come sforzo cooperativo teso al soddisfacimento dei bisogni comunitari. Una tale visione del lavoro non può tollerare che esistano guadagni provenienti da speculazioni finanziarie nè che la proprietà dei mezzi di produzione sia svincolata dal lavoro.

giovedì 25 dicembre 2008

venerdì 12 dicembre 2008

Sotto le insegne dell’Arcangelo Michele


Sotto le insegne dell’Arcangelo Michele noi combattiamo la Buona battaglia, la battaglia degli uomini ancora in piedi che osano schierarsi apertamente contro il mondo moderno e il suo signore - quello che una volta era l’angelo di luce - che con insuperata scaltrezza attua un piano rigoroso, subdolo, efficacissimo per la distruzione dell’umanità.Trova, il signore delle tenebre, alleati potenti e micidiali: sulle labbra parole seducenti e ingannevolmente miti, parole burrose e perennemente accomodanti.Indicano costoro la via larga, quella intrapresa dai più, quella universalmente riconosciuta come vera, quella percorrendo la quale si incontreranno stima e consensi.
L’opera sistematica di annientamento delle coscienze segue con una regolarità sorprendente tappe precise e scansioni puntualissime.Esordisce col privare la persona di ogni valore di riferimento.E’ una privazione mascherata da liberazione, il suadente affrancarsi da “vincoli e oppressioni”: nessun principio più, nessuna religione cui aderire, nessun progetto personale cui votarsi se non quello del bel lavoro e del molto denaro.Impazzito l’ago della bussola, ogni direzione è percorribile, ogni deviazione è consentita, ogni via è giusta.Cancellata o sfigurata la verità, la dirittura morale non è più il bastone che aiuta nel cammino, ma il fardello che appesantisce la via e limita la propria LIBERTA’.Questa assurge a dea, diventa irrinunciabile diritto, si rivela grimaldello delle coscienze, le cui porte, ora, sono finalmente spalancate: voglia o capriccio che sia tutto diventa lecito….IO al posto di DIO e tutte le esperienze sono legittime, tutte le scelte rispettabili, tutti i desideri realizzabili.L’inventore e maestro d’inganni che ci supera in malizia e scaltrezza, non punta a cancellare totalmente l’Altissimo nel cuore e nell’intelligenza dell’uomo, ma a sostituirLo: fioriscono i maghi a far le veci dei sacerdoti, le sette in sostituzione della Chiesa, la droga al posto dell’esperienza mistica.Si confondono in un magma opaco e livellatore fede ed ateismo, immanenza e trascendenza, normalità e devianza, due termini, quest’ultimi, che, non a caso, sono ormai impronunciabili.Eliminata ogni certezza, abolita ogni verità, il dragone maledetto compie il secondo venefico passo:declassa la fede ad opinione.La via e la verità che Cristo indicò riassunte ed incarnate nella Sua persona, si disperdono in infinite possibilità, tutte percorribili; Cristo è solo una delle tante possibilità (e forse la meno allettante) nel gran bazaar della spiritualità inaugurato dalla new age.L’opera di sfiancamento in questa fase è a buon punto: basta procedere allo sradicamento di ogni vincolo, di ogni legame che fa dell’uomo una persona e non solo un individuo.Entrano in scena da protagonisti, internazionalismo e mondialismo: svilito Dio, è il turno della patria.L’uomo senza certezze, l’uomo senza idee e dalle mille opinioni diventa cittadino del mondo: non ama la sua di terra, ma, mistero buffo, dichiara di amarle tutte… quelle degli altri!Ma è già tempo per la battaglia finale!La strage degli innocenti viene sancita per legge e perpetrata col bisturi e l’anestesia: il dolore della madre è vinto, quello del bambino è muto.L’aborto che distrugge milioni di vite nude e senz’armi annichilisce, col figlio, anche la madre.Privata (e l’assenza è oggi sia fisica che morale) della sua colonna portante, il matrimonio (la cui radice è appunto, mater) è minato alla base.Satana qui ripete il suo gioco vincente: non distrugge la famiglia, la perverte!Muore l’unione sacra voluta da Dio e a lei si sostituiscono le ‘famiglie’aperte, quelle allargate e quelle omosessuali.L’attacco al legame più intimo ed essenziale nella vita di chiunque sancisce la vittoria quasi definitiva del tentatore.Quasi definitiva, perché alla fine sarà l’Arcangelo Michele a schiacciare il serpente antico.Noi non abbiamo temuto di schierarci!Per grazia e per natura, siamo di quello: fedeli legionari; di questo: implacabili nemici.

mercoledì 19 novembre 2008

NO ALLE UNIVERSITA'-FONDAZIONE





Lotta Studentesca continua la sua contestazione alla legge 133 e questa volta lo fa affiggendo striscioni presso la facoltà genovese di Ingegneria . Il governo, permettendo la possibilità alle università di trasformarsi in fondazioni private, sta cedendo parte della sua sovranità anche su di un campo fondamentale come quello della pubblica istruzione. Per questo Lotta Studentesca invita gli studenti genovesi a continuare a battersi contro il prevalere di interessi privatistici nella scuola pubblica e contro l’aziendalizzazione di ogni aspetto della vita sociale.

giovedì 13 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

Comunicato

Lotta Studentesca ha iniziato una campagna di contestazione delle scellerate politiche del governo in materia di pubblica istruzione. Con la legge 133 ci si avvia ad un processo di infiltrazioni di interessi privati all’interno dell’università pubblica e allo smantellamento della stessa attraverso tagli indiscriminati. Facciamo quadrato per impedire di avvicinarci al modello americano, dove esistono università private d’eccellenza e un’università pubblica di serie B. Noi siamo i primi a ritenere necessaria una vera riforma della scuola pubblica e dell’università che abbia, però, al centro l’interesse nazionale ed il futuro delle nuove generazioni e che non sia , invece, solo un modo per consentire al governo di “fare cassa”. Per far conoscere la nostra posizione saremo presenti con un pubblico presidio sabato prossimo 15 novembre.

venerdì 7 novembre 2008

RAGAZZI OBESI? UN BUSINESS SCOLASTICO


Il processo di americanizzazione dell’Italia ha preso oramai il via da tempo, seguendo però, tappe ben precise. Prima la musica, non più quella dei vecchi e cari cantautori italiani, vera e sana fatta con il cuore, ma bensì degli ibridi musicali mirati al commercio e alla persuasione, a volte anche occulta. In seguito sono state fatte pressioni nei riguardi dell’abbigliamento, costringendo la maggioranza, o meglio, in questi casi, la “massa”, ad adeguarsi ad uno stile di moda distorta, e a seguire dei modelli ben precisi, alquanto discutibili. Per non parlare del cinema, siamo passati da “Ladri di biciclette” e “Riso Amaro” a “Rocky” e “Terminator”, tanto per fare qualche esempio… Ma io vorrei, con questo articolo, approfondire un tema molto importante, quello che riguarda l’alimentazione, in questo caso, in particolare, quella dei ragazzi.
Se siete nati antecedentemente ai primi anni 90’, da piccoli avrete avuto sicuramente l’abitudine di fare merenda con un sano panino al prosciutto, con pane-zucchero-burro, oppure con una sanissima torta, preparata in famiglia. Ora invece è tutto cambiato, NOI ERAVAMO DEGLI STUPIDI!
Perché prepararsi a casa il mangiare quando si può acquistare già prodotto e confezionato? Magari all’interno di ciò che si compra (a volte anche a prezzi elevati) si possono trovare conservanti o coloranti dannosi, grassi o sostanze tossiche, ma questo non importa, l’importante è mettere qualcosa sotto i denti. Ecco, voglio parlarvi di questo, di questa teoria demenziale che porta i ragazzi a mangiare quantità sproporzionate di alimenti più o meno dannosi per la salute. L’America è lo stato con più ragazzi obesi al mondo, uno su 4 è obeso, l’obesità legata a disturbi cardiaci è la seconda causa di morte negli USA. Chi studia questo fenomeno statunitense, sa benissimo che i maggiori responsabili di questo sproporzionato incremento di peso sono principalmente i fast food e le scuole, che offrono un servizio mensa alquanto discutibile. Siccome stiamo raggiungendo l’America in questa speciale classifica, vorrei analizzare le “cibarie” che la scuola italiana propone ai propri studenti. Nove scuole elementari su dieci usufruiscono del servizio mensa. I prodotti serviti sono precotti e riscaldati al momento, spesso contenuti in contenitori che emanano, al contatto con il calore, sostanze dannose. Alle medie accade la stessa cosa. Mentre alle superiori, qualcosa cambia. Non si usufruisce quasi più del servizio mensa, ma in compenso si utilizzano per sfamarsi i distributori automatici. Ma cosa c’è all’interno dei distributori automatici?
Pacchetti di patatine, dolciumi di ogni genere, bevande zuccherate e gassate, biscotti, sono i prodotti più gettonati. Tutti articoli che contengono una quantità spropositata di grassi e zuccheri che alla lunga, creano dipendenza. Tutto ciò avviene in un ambiente dedito all’educazione, e allora perché non può essere insegnata anche quella alimentare?

Perché invece di finanziare multinazionali assassine e criminali, non si finanzia il mercato italiano o quello equo e solidale? La risposta la conosciamo tutti.

Concludo dicendo: perché chi ha potere, invece di riempirsi la bocca con la parola “educazione”, non EDUCA realmente i ragazzi anche all’alimentazione? Perché si fanno solamente 2 ore a settimana di educazione fisica anche davanti all’esponenziale crescita di obesi in Italia?
Tante domande, poche risposte ma una certezza. Loro ti vogliono stanco, obeso ed inerme davanti ai loro piani, noi ti vogliamo sveglio ed attivo, ed è per questo che Lotta Studentesca chiede un incremento immediato delle ore di educazione fisica, materia fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale dello studente, vogliamo strutture più attrezzate nelle scuole che possano servire anche in orari pomeridiani soprattutto per quartieri popolari più disagiati.

Andrea Marchetti

giovedì 6 novembre 2008

Animali da pelliccia


Gli animali "da pelliccia" vengono allevati in gabbie strette ed anguste adatte a far risparmiare spazio all'allevatore, ma soprattutto a impedire il movimento dell'animale che potrebbe rovinare la sua pelliccia.
Secondo le nuove leggi, il benessere dell'animale dovrebbe valutarsi in base alle 5 libertà cui gli animali hanno diritto e al rispetto delle esigenze dettate dalle caratteristiche della singola specie:
Libertà dalla sete, dalla fame e dalla cattiva nutrizione;
Libertà di avere un ambiente fisico adeguato;
Libertà dai danni fisici;
Libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche normali;
Libertà dalla paura;
Negli allevamenti attuali non si può certo dire che vengano rispettati i loro diritti! Chiusi in piccole gabbie, costretti a muoversi su superfici innaturali che spesso portano al ferimento delle zampe (reti metalliche), isolati dai loro simili, alimentati in maniera innaturale. La loro vita è molto breve (il tempo necessario perché la loro pelliccia sia utilizzabile) e non essendo animali destinati all'alimentazione umana le loro carni non vengono sottoposte a controlli. Il che permette agli allevatori di utilizzare composti chimici e farmacologici in grado di tenere in vita gli animali anche se in condizioni così assurde.

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mercoledì 29 ottobre 2008

Comunicato

Lotta Studentesca Genova aderisce allo sciopero del 30 ottobre: "A noi interessa che il corteo di giovedì sia di tutti e non assuma connotati ideologici; per questo saremo a fianco di tutti quegli studenti che, qualunque sia il loro colore politico, abbiano realmente a cuore le sorti della nostra università pubblica."

martedì 28 ottobre 2008

“Qui più si va avanti si sta sempre peggio”

Non sono più i tempi della lotta giovanile per un mondo migliore, non esistono più maestri di vita che donavano, a noi ragazzi, punti di riferimento sulla quale costruire una vita vera. Scomparsa è anche la reale essenza scolastica, sostituita da un becero ufficio nella quale gli uomini e donne del domani vengono sottoposti ad una sorta di “religione del materialismo”, concentrata all’annichilimento, sconosciuta nelle più grandi società civili del passato.
Infatti fu proprio Giovanni Gentile, ideologista di natura, a formare generazioni di studenti consapevoli, con la sua riforma invidiataci da tutto il mondo per la sua dedizione meritocratica, che premiava chi se lo meritava indipendentemente dal reddito familiare. Ed è proprio per questo che se Gentile vedesse ciò che è successo alla sua scuola, si rivolterebbe nella bara.

Ma io vorrei portare avanti un discorso più incentrato su uno dei più grandi problemi che affliggono la scuola, lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti all’interno e nelle vicinanze degli istituti scolastici. E’ bene far notare come si è abbassata l’età media nella quale i ragazzi fanno uso per la prima volta di sostanze illecite, siamo passati da ragazzi di 15 anni che fumavano la prima, così detta, “canna”, a veri e propri BAMBINI di 12 anni che fanno regolarmente uso di sostanze, quali hashish e marijuana. Non sto di certo scrivendo per capire il perché di questa esponenziale diminuzione della media d’età, mi voglio chiedere solamente cosa fa la scuola per fermare tutto ciò. Purtroppo il lavoro ed una vita frenetica, a volte, costringono i genitori ad affidare i figli a terzi che si devono occupare del loro sviluppo, uno sviluppo non tanto fisico ma più che altro mentale e caratteriale. Uno sviluppo che si deve basare su punti forti e su regole infrangibili che ogni genitore o “tutore” deve imporre al bambino o ragazzo, in base all’età. Voi vi chiederete: “Cosa centra in tutto ciò la scuola?”. Mi sembra ovvio che il principale sostituto dei genitori sia la scuola.
Una scuola che tollera sempre di più determinati atteggiamenti nei confronti della droga, una scuola che non punisce chi consuma sostanze stupefacenti all’interno dell’istituto, una scuola che, bonariamente, parecchie volte tende a chiudere un occhio nei confronti dello spaccio. Chiedete a chiunque frequenti un istituto superiore se c’è circolo di droga all’interno della scuola. Tutti vi risponderanno di sì.
E poi, chiedete ai professori, o addirittura al dirigente scolastico se è a conoscenza di questi fatti. Vi risponderà sicuramente in modo affermativo, ma vi dirà anche che i professori e il personale ATA (bidelli e inservienti) non sono tenuti ad eseguire determinati controlli. E allora chi lo deve fare? Dovremo ingaggiare delle guardie per controllare l’uso di sostanze stupefacenti o lo spaccio di queste ultime per assicurarci la sicurezza dei nostri figli? Quante volte, ragazzi, rischiano di rimanere temporaneamente intossicati a causa di fumi provenienti da ambienti chiusi all’interno degli istituti quali bagni, classi o laboratori?
Vi sembra giusto? Le persone che scelgono in modo ottimale la strada da percorrere rimangono arretrati in una situazione di svantaggio, mentre coloro che errano consapevolmente vengono trattati come martiri e magari gli viene condonato il tutto anche con la consapevolezza che l’errore verrà ripetuto. E poi gli intellettualoidi si riempiono la bocca con la parola “meritocrazia”, quando poi non riescono nemmeno a far rispettare una regola infrangibile e basilare per una civile convivenza. Ma non finisce qui.
Molte volte lo spaccio di droga viene effettuato anche al di fuori dell’edificio, in questi casi i responsabili della sicurezza degli studenti dovrebbero avvisare le forze competenti, ma la maggior parte delle volte vengono bloccati e tutto viene cancellato con un colpo di spugna. Per fortuna invece, saltuariamente, qualche professore ancora cosciente cerca di cacciare lo spacciatore in questione, prendendo a volte anche delle discrete botte.

Questa è la nostra scuola, una scuola tollerante, una scuola invasa dal buonismo, una scuola che accetta tutto. Lo specchio della nostra società.

Ecco perché Lotta Studentesca si oppone radicalmente all’assunzione e alla liberalizzazione di ogni tipo di droga, anche quelle definite ingiustamente leggere, ritenendo le droghe uno strumento di annichilimento giovanile.


Andrea Marchetti

lunedì 27 ottobre 2008

IL TOTALITARISMO DEL CONSUMO


Quando sentiamo parlare di totalitarismo ci vengono subito in mente le ideologie che hanno segnato la storia del Novecento. Ma pensando bene al sistema in cui siamo costretti a vivere non siamo lontani dalla realtà se arriviamo a definirlo totalitario. Si tratta di un totalitarismo più subdolo ed insidioso rispetto a quelli tradizionali: è il totalitarismo delle multinazionali e del mercato o ancora meglio il totalitarismo del consumo.
Vuoi leggere un giornale per informarti su come gira il mondo? Devi per forza sorbirti decine di pubblicità che ti dicono come vestirti cosa mangiare, come vivere; vuoi vederti tranquillo un film in tv? Anche qui non puoi scappare dal loro assedio mediatico. Decidi allora di farti una passeggiata, ma non pensare di scampare al loro controllo delle menti! Cartelloni pubblicitari con super modelle o “uomini” palestrati e rigorosamente depilati si impongono come propri e veri modelli di vita. Perché la pubblicità non solo ti dice di comprare l’ultimo cellulare con fotocamera o la bellissima cintura di Dolce e Gabbana o ancora il nuovo rossetto che renderà le tue labbra più belle e carnose, ma ti forgia la personalità rendendoti schiavo di bisogni che non avresti mai avuto.
La rivoluzione allora parte proprio dal tuo banco di scuola; una scuola che deve cambiare completamente i connotati per assolvere il suo compito, quello di forgiare uomini e donne che sappiano riconoscere di che cosa abbiano realmente bisogno; una scuola che formi il carattere ed educhi il corpo; una scuola che educhi al servizio, al disinteresse e ravvivi il senso di appartenenza comunitario.
Per farlo è necessaria la riscoperta di quella cultura europea che affonda le sue radici nella civiltà greco-romana, che raggiunge il proprio culmine con l’avvento della Cristianità e che ha donato al mondo veri modelli ai quali ispirarci (Santi ed Eroi, non veline e checche da grande fratello).
Per essere veramente liberi dalla dittatura del consumo inoltre è necessaria la ricostruzione di un certo ordine interiore che nasce anche dalla disciplina del corpo. Per questo Lotta Studentesca chiede un aumento delle ore di Educazione Fisica che deve assumere un ruolo centrale nella formazione scolastica.
Il mercato ci vuole deboli per farci schiavi del consumo e facili da manovrare, ma non ha fatto i conti con i giovani che hanno ancora voglia di ribellarsi, ragazzi di buon sangue che non si fanno abbindolare da spot pubblicitari o dal reality show di turno. E per fortuna in molte città d’Italia si stanno radunando intorno a Lotta Studentesca, compatti per lanciare un offensiva culturale a un mondo che non ha più nulla da dare se non un televisore ultima generazione o un gel tenuta extra forte.

CON NOI


domenica 26 ottobre 2008

RIFORMA GELMINI




COSA PROPONE LOTTA STUDENTESCA

- Cancellazione di tutti i provvedimenti che prevedono la trasformazione di scuole e università in fondazioni di diritto privato, dell'autonomia scolastica e universitaria, di ogni forma di regionalizzazione e di differente stanziamento di finanziamenti, annullamento di qualsiasi stanziamento statale agli istituti privati: la scuola deve essere pubblica, statale ed unitaria.

- Piano di edilizia scolastica per la totale revisione degli edifici scolastici, di cui oggi almeno la metà non ottempera ai requisiti minimi di sicurezza. Lotta Studentesca pretende dalle istituzioni nuovi investimenti nel settore edilizio per permettere l'utilizzo agli studenti di spazi dediti ad attività sportive e culturali, dotati di piani di sicurezza adeguati e rispettosi dei canoni di agibilità, ordine e pulizia odiernamente trascurati.

- Limite massimo di 20 alunni per aula, per favorire l'apprendimento degli studenti e le capacità didattiche degli insegnanti.

- Numero paritario di studenti, docenti e personale non docente nel Consiglio d'Istituto. La scuola è di tutti e prima di tutto degli studenti, la loro voce deve avere un valore maggiore.

- Aumento salariale uguale per tutti i lavoratori della scuola. La scuola italiana è quella che peggio tratta i suoi dipendenti, e non a caso il livello di istruzione e cultura media sta scemando.

- No agli stage ed al tirocinio gratuiti, che sono il baluardo dello sfruttamento del lavoro.

- Applicazione del turn-over: per ogni insegnante che va in pensione deve essere assunto un giovane docente.

- Abolizione del precariato scolastico e della flessibilità