venerdì 7 novembre 2008

RAGAZZI OBESI? UN BUSINESS SCOLASTICO


Il processo di americanizzazione dell’Italia ha preso oramai il via da tempo, seguendo però, tappe ben precise. Prima la musica, non più quella dei vecchi e cari cantautori italiani, vera e sana fatta con il cuore, ma bensì degli ibridi musicali mirati al commercio e alla persuasione, a volte anche occulta. In seguito sono state fatte pressioni nei riguardi dell’abbigliamento, costringendo la maggioranza, o meglio, in questi casi, la “massa”, ad adeguarsi ad uno stile di moda distorta, e a seguire dei modelli ben precisi, alquanto discutibili. Per non parlare del cinema, siamo passati da “Ladri di biciclette” e “Riso Amaro” a “Rocky” e “Terminator”, tanto per fare qualche esempio… Ma io vorrei, con questo articolo, approfondire un tema molto importante, quello che riguarda l’alimentazione, in questo caso, in particolare, quella dei ragazzi.
Se siete nati antecedentemente ai primi anni 90’, da piccoli avrete avuto sicuramente l’abitudine di fare merenda con un sano panino al prosciutto, con pane-zucchero-burro, oppure con una sanissima torta, preparata in famiglia. Ora invece è tutto cambiato, NOI ERAVAMO DEGLI STUPIDI!
Perché prepararsi a casa il mangiare quando si può acquistare già prodotto e confezionato? Magari all’interno di ciò che si compra (a volte anche a prezzi elevati) si possono trovare conservanti o coloranti dannosi, grassi o sostanze tossiche, ma questo non importa, l’importante è mettere qualcosa sotto i denti. Ecco, voglio parlarvi di questo, di questa teoria demenziale che porta i ragazzi a mangiare quantità sproporzionate di alimenti più o meno dannosi per la salute. L’America è lo stato con più ragazzi obesi al mondo, uno su 4 è obeso, l’obesità legata a disturbi cardiaci è la seconda causa di morte negli USA. Chi studia questo fenomeno statunitense, sa benissimo che i maggiori responsabili di questo sproporzionato incremento di peso sono principalmente i fast food e le scuole, che offrono un servizio mensa alquanto discutibile. Siccome stiamo raggiungendo l’America in questa speciale classifica, vorrei analizzare le “cibarie” che la scuola italiana propone ai propri studenti. Nove scuole elementari su dieci usufruiscono del servizio mensa. I prodotti serviti sono precotti e riscaldati al momento, spesso contenuti in contenitori che emanano, al contatto con il calore, sostanze dannose. Alle medie accade la stessa cosa. Mentre alle superiori, qualcosa cambia. Non si usufruisce quasi più del servizio mensa, ma in compenso si utilizzano per sfamarsi i distributori automatici. Ma cosa c’è all’interno dei distributori automatici?
Pacchetti di patatine, dolciumi di ogni genere, bevande zuccherate e gassate, biscotti, sono i prodotti più gettonati. Tutti articoli che contengono una quantità spropositata di grassi e zuccheri che alla lunga, creano dipendenza. Tutto ciò avviene in un ambiente dedito all’educazione, e allora perché non può essere insegnata anche quella alimentare?

Perché invece di finanziare multinazionali assassine e criminali, non si finanzia il mercato italiano o quello equo e solidale? La risposta la conosciamo tutti.

Concludo dicendo: perché chi ha potere, invece di riempirsi la bocca con la parola “educazione”, non EDUCA realmente i ragazzi anche all’alimentazione? Perché si fanno solamente 2 ore a settimana di educazione fisica anche davanti all’esponenziale crescita di obesi in Italia?
Tante domande, poche risposte ma una certezza. Loro ti vogliono stanco, obeso ed inerme davanti ai loro piani, noi ti vogliamo sveglio ed attivo, ed è per questo che Lotta Studentesca chiede un incremento immediato delle ore di educazione fisica, materia fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale dello studente, vogliamo strutture più attrezzate nelle scuole che possano servire anche in orari pomeridiani soprattutto per quartieri popolari più disagiati.

Andrea Marchetti

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