domenica 30 maggio 2010

Milano, 22 maggio: Manifestazione contro il potere finanziario e l'usura bancaria

Genova c'è.

Sabato 22 maggio eravamo tanti, decisi e determinati. 100, 300, 500, 1000? … Decine di video e infinite immagini sul web parlano al posto delle veline della Questura e dei media. Centinaia i camerati bloccati ai caselli autostradali e nelle stazioni. Una piazza militarizzata. Un intero quartiere militarizzato da un imponente dispositivo di uomini delle Forze dell’Ordine in assetto antisommossa, non ha consentito a nessuno di arrivare in piazza Aspromonte.

Avevamo promesso una manifestazione e nonostante divieti dell’ultima ora, minacce, pressioni di ogni genere l’abbiamo fatta.

Siamo stati caricati senza alcun motivo, avevamo forze preparate e preponderanti che ci avrebbero consentito di rispondere militarmente e di sfondare il cordone delle FdO.

Abbiamo deciso, responsabilmente e per il rispetto che abbiamo delle istituzioni, di NON proseguire oltre.

Avremmo potuto farlo. Lo sanno i responsabili della piazza, come lo sanno le decine di giornalisti presenti. Noi sappiamo cosa è successo e cosa avrebbe potuto succedere.

Sabato 22 maggio Forza Nuova ha ribadito, attraverso l’azione responsabile, che non è disposta a rinunciare alla propria agibilità politica. Questo se lo mettano bene in testa le istituzioni, i nemici della Patria ed i loro squallidi lacchè. Non consentiremo a NESSUNO di toglierci l’agibilità politica che ci siamo guadagnati sul campo con coraggio, volontà e determinazione.

Nonostante il boicottaggio delle istituzioni e la patetica levata di scudi degli epigoni dell’antifascismo militante – sempre pronti a reagire quando FN attacca pubblicamente i pilastri del mondialismo (è ancora vivo il ricordo dell’attacco di cui è stata oggetto FN, da parte dei centri sociali, quando nel novembre del 2000 organizzò un contro-convegno volto a denunciare le pratiche sovversive della cosiddetta Commissione Trilaterale, in quei giorni riunita a Milano) – il nostro movimento ha gridato in faccia all’oligarchia ed ai suoi servi che, in tutta Europa, esistono donne e uomini non disposti ad accettare supinamente la loro perversa volontà.

Gianni Correggiari, Nikolaos Michloliakos (di Alba d’Oro – Grecia), Manolo Canduela (di Democracia Nacional – Spagna), Laszlo Toroczkai (HVIM – Ungheria) e Roberto Fiore hanno spiegato chiaramente le ragioni dei popoli e denunciato l’enorme azione sovversiva, condotta ai danni delle nazioni europee dai parassiti dell’alta finanza e dai politicanti loro camerieri.

Noi non ci fermeremo. Nessuno potrà farlo. Grazie Laszlo, grazie Manuel, grazie Nikolaos! Un ringraziamento anche ai camerati rumeni di Nuova Drepta presenti alla manifestazione.

Cronaca di una giornata militante a Pavia


1/05/10

Una rappresentanza del nucleo genovese di FN e di LS ha visitato il CSO BARBAROSSA, stabile occupato dai camerati pavesi, con l'aiuto di diverse realtà d'area della zona.

L'occupazione è a scopo abitativo, ogni giorno decine e decine di persone, a causa di vicissitudini familiari o di speculazioni bancarie, perdono un tetto sotto il quale vivere, e sono costretti a farsi ospitare da parenti o amici nel migliore dei casi, altrimenti il posto in strada o sotto ad un ponte è, tristemente, assicurato.

Inoltre il CSO BARBAROSSA si propone anche come spazio aperto a tutti coloro che condividono idee non conformi, pertanto è anche spazio per esprimere le proprie opinioni e la propria creatività, parole dimostrate dalle prossime iniziative che gli "occupanti" hanno intenzione di portare avanti, come l'esposizione delle opere facenti parte del concorso "Arditarte", organizzato da Lotta Universitaria e l'associazione culturale Ordine Futuro.

Arrivati, ci danno il benvenuto degli enormi murales, presenti sulla facciata dello stabile.
Conosciamo subito i ragazzi presenti, che, molto cordialmente, ci offrono una birra, prima di iniziare il tour dello stabile. Enorme. Conosciamo chi ha fatto le "opere" presenti sul BARBAROSSA, un vero artista. Usciamo nel cortile circostante l'edificio, ci fermiamo a parlare per un'oretta. Militanza, situazione in città, occupazione sono i nostri argomenti, contornati dalla consueta goliardia. Ci accingiamo a ritornare nella vecchia Zena, non prima però, di una foto dinnanzi allo stabile. Salutiamo i ragazzi, davvero gentili, simpatici ed ospitali. E ci mettiamo in viaggio.

Il 3 maggio ci arriva una bruttissima notizia. Purtroppo nella mattina del giorno stesso il centro sociale è stato sgomberato dalle forze dell' (dis)ordine, che da serve delle reazione, hanno fatto irruzione nello stabile fermando un occupante e portando via tutto ciò che era presente all'interno. Ci fa riflettere e arrabbiare in maniera particolare il comportamento di chi, di fronte ad una realtà in espansione che si premette di aiutare i cittadini in difficoltà, è celere a reprimere e sgomberare uno spazio veramente sociale, non come quelli frutto di una malagestione comunale o gestiti da forze politiche diverse, che li usano solamente per aver un luogo dove svolgere le proprie attività illecite. Dopo questo fatto ci troviamo ancora più vicini ai ragazzi pavesi e gli esprimiamo la nostra più sentita solidarietà!