giovedì 29 aprile 2010

Ciao Sergio!


Genova, 29 aprile 2010,

Era il 13 marzo 1975 e Sergio, seguito fin sotto la propria abitazione, in Via Amadeo a Milano, venne aggredito da un commando di INFAMI, riconducibili poi ad Avanguardia Operaia, armati di chiave inglese. Venne colpito ripetutamente alla testa da più persone e lasciato in un bagno di sangue. Il portinaio dello stabile chiamò immediatamente polizia ed ambulanza. Sergio venne trasportato in ospedale in gravi condizioni, fu sottoposto ad un intervento durato 5 ore, ma dopo 48 giorni di agonia, con molte fasi di coma, si spense, il 29 aprile 1975.

Il commando e gli autori di questo vile gesto furono individuati, grazie anche a dei pentiti, riconducibili al'organizzazione mandante, che, schiacciati dal senso di colpa, confessarono fornendo dettagli su chi partecipò e sulla dinamica dell'attentato. Per questi personaggi ignobili solo un totale DISPREZZO, con la consapevolezza che un domani verranno giustamente giudicati.

Come ogni anno le comunità di destra e non, si accingono a ricordare questo ragazzo e questa storia terribile. Proprio perchè questa vicenda ci ha dato molto su cui riflettere, non possiamo far almeno di chiedere che Sergio non venga dimenticato.
Ci pare impossibile che, in una città come Genova, che ha conosciuto da vicino la violenza politica di quegli anni, non ci sia qualcosa che ricordi questa vicenda.
Per questo ci sentiamo in dovere di chiedere alle autorità cittadine, l'intitolazione a Genova di una via o di una piazza alla memoria di Sergio Ramelli. In caso contrario ci vedremo costretti a procedere noi, per dare un giusto tributo a questo ragazzo.

Ma in fondo, pensiamo fermamente che, con un atto di onestà e di coraggio, si possa dare una lezione di civiltà e far si che Sergio non venga dimenticato.

Coordinamento provinciale Lotta Studentesca

sabato 24 aprile 2010

25 Aprile


Il giorno 25 aprile verrà ricordato per sempre da tutti i veri italiani, ma non solo, come un giorno di festa, in cui le barriere furono abbattute. e una nuova frontiera della comunicazione fra uomini liberi ebbe inizio. Ci dissociamo da chi vede questo giorno come negativo, anzi, noi lo apprezziamo tantissimo, anche perchè, senza il 25 aprile, molto probabilmente, ora non potremmo guardare una libera tv, o ascoltare le nostre stazioni radio preferite, in nome della libertà.

Ebbene si, il 25 aprile 1874 nasce a Bologna il Marchese Guglielmo Marconi. Fisico ed inventore italiano. Senza le sue scoperte, come la comunicazione via onde radio, senza l'ausilio di fili, oggi come oggi, saremmo arretrati come molti stati del terzo mondo, senza mezzi di trasmissione, senza tv, radio e connessioni wireless.

Pertanto oggi abbiamo deciso di ricordare questo grande uomo, in un giorno pressochè anonimo, ma che, per gli amanti della libertà e della comunicazione, è importantissimo e fondamentale.

W IL 25 APRILE! W GUGLIELMO MARCONI!

giovedì 8 aprile 2010

A favore della vita, contro l'aborto!

Abbiamo appreso oramai da tempo che l'utilizzo della pillola abortiva RU486 è entrato in vigore anche in Italia e che, con il passare del tempo, sarà presente in tutti i centri ospedalieri.
Questo tipo di steroide sintetico permetterà di eseguire un vero e proprio aborto "fai-da-te", dopo due giorni dall'assunzione, se si presenteranno tutti i requisiti adatti perchè ciò avvenga, il "materiale gravidico", cioè il bambino, verrà espulso. Come se uccidere una vita non bastasse, ora è possibile farlo direttamente da casa propria. Un altro passo verso la morte di questo mondo, un altro passo per la nostra società verso l'oblio. I frutti di 60 anni di liberalismo e di progressismo di sinistra si vedono eccome. Se uccidere un bambino trattandolo come una malattia è progresso, noi ripudiamo quest'ultimo.

Ed è per questa serie di motivi che, insieme al nucleo genovese di Forza Nuova, abbiamo effettuato, nella notte tra l'8 e il 9 aprile, un blitz all'ospedale Evangelico di Genova. Oltre che aver chiuso simbolicamente il cancello dell'edificio, abbiamo srotolato uno striscione di 10 metri, che recava appunto la scritta: "Voi chiudete alla vita, noi chiudiamo all'ospedale". Nel mentre, all'ingresso, sono state posizionate diverse candele, accostate a delle statuette di angioletti, rappresentanti le vittime innocenti causate dalla barbara pratica abortiva. Sono stati anche lanciati volantini sul tema.

Coordinamento provinciale Lotta Studentesca